Dono di cenere: Un'avventura di Anita Blake by Laurell K. Hamilton

Dono di cenere: Un'avventura di Anita Blake by Laurell K. Hamilton

autore:Laurell K. Hamilton [Hamilton, Laurell K.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Erotica, General, horror
ISBN: 9788842921561
Google: d3b5z0KBRHcC
editore: Editrice Nord
pubblicato: 2012-07-04T22:00:00+00:00


29

Mi fermai con le spalle alla porta chiusa, gli altri schierati a ventaglio intorno a me. Una luce fioca filtrava dalle finestre altissime. L’atrio appariva buio e stanco nel sole mattutino. La ruota panoramica torreggiava sulla ca-sa dei fantasmi, sul labirinto di specchi e sui padiglioni dei giochi. Era un carnevale itinerante al gran completo, che però non viaggiava mai. Gli odori erano quelli che ci si aspettava: zucchero filato, focacce di granturco e funnel cake.

Due uomini uscirono dal tendone che occupava una sezione intera del Circo e ci vennero incontro camminando fianco a fianco. Il più alto era sul metro e ottanta, spalle quadrate, capelli tra il biondo e il castano, lisci e folti, abbastanza lunghi da sfiorare il colletto della camicia bianca infilata nei jeans bianchi sostenuti da una cintura bianca, e per finire mocassini bianchi portati senza calze. Sarebbe sembrato un modello che camminava lungo una spiaggia nello spot pubblicitario di una carta di credito se non fosse stato per gli occhi, che anche da lontano avevano qualcosa di strano. Erano arancioni. Gli esseri umani non hanno occhi di quel colore.

L’altro era sul metro e settanta, capelli castano dorato molto corti, il labbro superiore adorno di baffi castani che s’incurvavano unendosi alle baset-te dello stesso colore. Era dal XIX secolo che nessuno portava più i favori-ti. Gli aderenti calzoni bianchi erano infilati nei lucidi stivali neri. Il panciotto bianco e la camicia bianca s’intravedevano sotto la giacca rossa.

Sembrava sul punto di partire per la caccia alla volpe.

I suoi occhi erano di un bel castano normale. Invece quelli dell’altro diventarono sempre più strani man mano che si avvicinava. Non erano ambrati né castani, bensì gialli, con raggi arancioni intorno alla pupilla. Di sicuro non erano occhi umani: non potevano esserlo.

Non avrei capito che era un licantropo se gli occhi non lo avessero tradito. Erano identici a quelli delle tigri, che avevo visto in fotografia.

Si fermarono entrambi a breve distanza da noi. Richard si affiancò a me, Zane e Jamil rimasero alle nostre spalle. Per un po’ restammo tutti quanti a scrutarci a vicenda. Se non fossi stata certa del contrario, avrei detto che quei due sembravano a disagio oppure imbarazzati.

Il più basso si presentò: «Sono il capitano Thomas Carswell. E lei dev’essere Richard Zeeman…» Parlò con accento britannico e aristocratico, ma non troppo aristocratico.

Richard avanzò di un passo. «Sono Richard Zeeman. Questi sono Anita Blake, Jamil e Zane.»

«Io sono Gideon», annunciò il tizio con gli occhi di tigre, la voce quasi dolorosamente profonda, in un tono così basso da farmi vibrare la spina dorsale. Sembrava che brontolasse come un felino anche quand’era in forma umana.

«Dove sono Vivian e Gregory?» domandai.

Il capitano Thomas Carswell ammiccò e mi guardò come se non fosse per nulla contento dell’interruzione. «Vicino.»

«Prima deve consegnarci la sua pistola, Miss Blake», disse Gideon.

Scossi la testa. «Non credo proprio.» Non lo corressi a proposito del

«Miss».

Carswell scambiò un’occhiata col suo compagno. «Se è armata, Miss Blake, non possiamo permetterle di proseguire.»

«Chi vuole togliermi la pistola non si fida di me, oppure sta per fare qualcosa che non mi piace.



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